Questo é un articolo house, questa é un’intervista funky, questa é la storia di un amicizia…….un’amicizia soul.
Ho pensato dopo aver incontrato Ettore Ciapica, di saltare tutte quelle informazioni
Che si possono trovare facilmente, e non sprecarmi in facili elogi, infatti se siete arrivati fin qui saprete giá da soli il valore che ha avuto Marco Trani nel nostro ambiente.
Ho dovuto ricomporre tutto lo schema preparato, e riiniziare da capo,
stendere questo racconto partendo dalla fine, perché con Ettore, non era possibile seguire la mia logica, infatti si é alzato 7-8 volte dalla poltrona sovrapponendo
nomi, situazioni, ricordi, aneddotti, posseduto dal richiamo di certe emozioni.
Ha fatto ruotare il racconto da 33 a 45 giri ma nonostante tutto ho dovuto dividere
L’intervista in 2 parti. Ascoltiamo colui che lo ha conosciuto ed é cresciuto accanto a lui, molto da vicino.
“ quando hai incontrato la prima volta M.T. ?
“ ero in compagnia di Moris un amico d.j. al Pacha un sabato agli inizi degl’anni 90…. Entrammo in questo luogo stupendo, gente adulta, con gusto, location incredibile, grande impianto, il suo legendario lampadario oldfashion ed un ampia vista sulla riviera. In consol c’era lui, notai immediatamente il suo modo naturale di interagire con l’ambiente e la pista, un livello musicale e una tecnica cosí ricercata che distaccava dalla media. Un gran carisma senza dubbio, preoccupato a far decollare la serata nel suo stile……..”
So che sei stato assiduamente presente nelle serate di Marco, come vi siete conosciuti alla fine ?
“ per sua disgrazia a forza di chiedere quali fossero I dischi che metteva”
…….Ettore continua “ il fatto é che era una persona molto ricettiva a tutto quello che
lo circondava, aveva notato la mia presenza indubbiamente, stavo sempre lí accanto alla consol……….fu lui a parlarmi, probabilmente di un disco, ma la sua forza é che
coglieva ogni intuizione cambiando direttamente in consol la linea……non preparava definitivamente la scaletta, era instintivo”.
“ come si é sviluppata la vostra complicitá ?” a questa domanda sapevo che Ettore
avrebbe potuto inserire anedotti da riempire una bibbia, infatti é stato cosí……
“ Come ti dicevo la mia presenza era costante, all’epoca registravo delle sessioni su
cassetta oltre ad aver fatto qualche produzione. Ricordo che Marco mi aveva
dato un appodo personale dovuto al fatto che davo delle valutazioni musicali alle sue
serate al Pacha, “ il criticone “. Parlavamo di come ognuno vedeva e sentiva la serata.
In una di queste ebbi l’occasione di dargli una delle mie cassette, ma
Un giorno durante la stagione Marco si transferí al Prince e cosí lo seguí.
Arrivando in discoteca mi vide mi chiamó e disse – ho ascoltato la tua sessione
E ti dó un 5 ! se propio dovessi sforzarmi per l’impegno forse arrivi quasi a 6 –
Ettore ride di gusto…….
In quel periodo inizió uno scambio piú personale che mi avrebbe portato in futuro a condividere con grande onore la consol.
“ Come DJ Marco era chiamato Maestro, hai mai parlato di come lui riuscisse ad affinare la sua famosa tecnica ? “
“ Beh lui nell’epoca dorata del Pacha giá era conosciuto come dj, era famoso per I suoi passaggi a stacco, oltre ad una tecnica strana da spiegare che consisteva nel
sovrapporre una base ritmica al pezzo controllando che l’effetto fosse come una percussione aggiunta……..una vera pennellata artistica, ricordo che me lo spiegó durante un viaggio in macchina, ma é difficile da spiegare”…….Ettore improvvisa un beatbox a voce……..e continua
“ Inevitabilmente ho acquisito parte della tecnica grazie a lui e alla mia dedizione che rifletto nella musica che suono, che per sua natura porta a dei cambi a stacco.”
“Come consideri la fiducia che lui ti ha proporzionato ? “
Qui Ettore cerca di raccogliere il pensiero con una pausa di silenzio,
Noto che I sentimenti che puó provare sono molteplici……………
“Marco é stato molto generoso con me………da quel giorno che mi invitó a fare
le aperture alle sue sessioni….. un grande onore, le conversazioni on the road, I dialoghi fatti alle luci dell’alba aspettando il momento di andare a dormire……
la telefonata inaspettata che mi fece un giorno dall’aereoporto per andare ad ibiza
dicendomi che avrebbe portato un mio disco………..era una persona profonda, integrata con questo mondo senza soccombere alla statura del propio personaggio,
la musica e la ricerca della qualitá erano sempre la sua ragione di vita ”
Ettore non riesce a quantificare le occasioni che hanno unito la fortuna di condividere
La propia storia con uno dei maestri di questo lavoro, come se ancora le stesse catalogando dentro di se………
Ma altre cose le racconteremo la prossima settimana, nella 2ª parte dell’intervista che
Vi anticipo entrerá piú nell’anima di una speciale amicizia.